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Tra eleganza e malinconia - IL BLACKWORK DI AGNESE_TTT

  • WorstCollective
  • 21 mar 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

«Se dovessi descrivere quello che faccio con un’immagine sarebbe dell’acqua scura, un lago

profondo, cristallino ma di cui non vedo il fondo, ti viene voglia di tuffarti ma hai paura perché non sai cosa ci sia sotto».


Noi abbiamo deciso di tuffarci.

Tornati da @manifesto_tattoo_collective abbiamo fatto due chiacchiere con @agnese_ttt,

giovanissima promessa dell’inchiostro su pelle.

Il suo percorso inizia tra scarabocchi sui libri e sui banchi di una scuola non troppo stimolante: «non mi è mai piaciuto studiare, penso di avere una soglia dell’attenzione abbastanza bassa, quindi disegnavo tutto il tempo […] poi un professore, vedendo i miei disegni mi ha consigliato di seguire un’altra strada».

Essendo cresciuta con un’artista in casa (la madre) Agnese ha modo di costruirsi fin da piccola delle solide basi tecniche, e con il passare degli anni e delle turbolenze adolescenziali capisce che il disegno non è più solo uno sfogo, ma un bisogno di esprimersi, di raccontare e di circondarsi di arte.

Il tatuaggio nel frattempo viaggiava su una strada parallela, e l’iniziale fascinazione si è trasformata nel desiderio di lavoraci in maniera concreta.


Inizia quindi la sua gavetta negli studi, e dopo un’esperienza da @antique.tattoo.atelier e da

@inkers_tattoo_brescia (dove trova una maestra nella tatuatrice @soana__ e nel suo blackwork elegante) approda da Manifesto, studio che ha visto nascere in pieno stile DIY, che promuove l’arte a 360° e nel quale Agnese si è sentita libera di esprimere a pieno la sua estetica.


Gli abissi di questa acqua scura si tingono di un denso inchiostro nero, che danza e gioca con le maschere, con la morte, con simboli esoterici.

«Prendo molto spunto dalla malinconia, dai testi delle canzoni, ma anche dai viaggi, per esempio ho trasformato il mosaico di un ossario mediceo in un soggetto su pelle da cui escono tre fiori […] gli oggetti domestici come i tappeti o i tavolini, invece, mi danno una sensazione di intimità, di focolare domestico».


Le linee grezze e sporche, quasi impulsive, modellano soggetti tanto violenti quanto eleganti, dando vita a un blackwork ossimorico, rude e raffinato, che ci sussurra i canti più tristi accompagnati da una melodia carezzevole.

Agnese è giovane ma sembra aver già capito come e cosa comunicare con i suoi aghi; e il suo percorso da tatuatrice non rimane unicamente inscritto nella carriera lavorativa, ma scivola in qualcosa di più intimo e profondo, tenendo per mano chi vuole immergersi nelle sue acque.



TROVI IL VIDEO INTERVISTA COMPLETO QUI




 

- Testo a cura di: @jagaxx.x


- Video, Foto e Grafiche: @fear_mare - @richmentari - @lafigliadisatana


- Intervistatore: @zanirhello - @jagaxx.x - @nonlosorick_art


 
 
 

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