Slam e lumache: la ricetta degli slug gore
- WorstCollective
- 4 ago 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Vi ricordate quando il pub sotto casa vostra faceva il pieno di gente di ogni età per un concerto grindcore? Già neanche noi, ma il 27 maggio ‘23 è successo al Circolo Dev di Bologna. Dopo un live sudatissimo a base di poghi e motoseghe riprendiamo fiato con gli Slug Gore fuori dal locale e ci facciamo raccontare della ricetta slam e lumache che tanto ci ha stuzzicato.
Gli Slug Gore sono per loro stessa ammissione “4 cazzoni che fanno qualcosa di serio senza prendersi sul serio”: @poldo_ufficiale, @dannymetal666, @deadgeko, @alle_fuoco uniscono la loro passione per il death metal con tutte le sue sanguinolente diramazioni e incubi su pellicola tra cui figurano Mimic, Alien, The Texas Chain Saw Massacre e, ovviamente, Slugs, l’horror fantascientifico di J.P. Simon che ha ispirato i testi e il concept della band.
“Toxic deathgrind from Italy created by god’s malevolence” è la descrizione che troverete sul loro Spotify, insomma, ci siamo capiti.
Tra le cose che ci hanno incuriositi quella che ci ha particolarmente colpito è stata la grande quantità e varietà di pubblico presente al concerto, tra cui molti giovanissimi, ed è qui che abbiamo voluto punzecchiare. Gli Slug Gore non ci nascondono che, anche grazie alla fama dei suoi membri più social, hanno potuto fin da subito contare su un buon seguito, e secondo noi hanno scelto di usare questo “superpotere” in maniera lodevole. Un certo tipo di pubblico, proprio perché giovane, può essere educato a supportare e ad appassionarsi agli artisti locali, a comprarne il merch, andare ai concerti e a non farsi troppe paranoie su che cosa è generalmente figo ascoltare.
“Vai e divertiti” è il semplice ma chiaro mantra che ha spinto le nostre quattro lumache a fare musica ed è lo stesso messaggio che vogliono dare al loro pubblico.
Il risultato fa bene a tutti, fa bene alle band underground che possono contare su un nuovo pubblico volenteroso di scoprire questo mondo, fa bene alle realtà locali che possono vedere nuovi adepti che si pestano sotto i palchi, e fa bene a noi che possiamo goderci tanta musica valida senza pregiudizi e inutili barriere di genere
Gli Slug Gore puntano tutto sull’autenticità, “essere sé stessi è la cosa più importante”, a partire soprattutto dal non nascondere la propria provenienza. Una cosa apparentemente scontata, ma che in termini del binomio musica-immagine non lo è affatto: gli Slug gore non giocano a fare gli americani, ma interpretano il loro “essere italiani” in musica in maniera semplice ed efficace. Risulta quasi immediato pensare di voler emulare le proprie band di riferimento, guardando oltreoceano e proiettando quella cultura in un contesto italiano; ma la chiave rimane ancora il made in Italy, pur non disdegnando l’opportunità di suonare all’estero, il vero battesimo di fuoco di ogni band.
Ci sentiamo di fare un appello per chi pensa che gli Slug gore siano una band fatta a tavolino: ciò che sta alla base di questa band è una semplice e sana voglia di divertirsi e pestare i palchi, e a tavolino, il massimo che possono offrivi è un viscido piatto di spaghetti e lumache, fate vobis…
TROVI IL VIDEO INTERVISTA COMPLETO QUI
- Testo a cura di: @federica_bsx - @zanirhello
- Video, Foto e Grafiche: @nonlosorick_art - @richinyrmouth - @zanirhello - @fear_mare
- Intervistatore: @zanirhello - @fear_mare - @federica_bsx - @itsgoro
Comments