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Il rituale del Marchio: intervista ad Alessandro Manomorta

  • WorstCollective
  • 2 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 28 mar 2023

Non ve lo abbiamo mai nascosto: ognuno di noi ha un rapporto molto personale con il tatuaggio, cosa che ci ha portato a interessarci a questo mondo e a intervistare uno degli artisti più importanti del panorama bergamasco attuale.

Lunedì 30 gennaio siamo stati allo studio di Alessandro di Rosa, in arte Alessandro Manomorta, per fargli qualche domanda sul suo percorso artistico e personale.


L’interesse di Alessandro per il mondo del tatuaggio nasce come derivazione di una sua altra grande passione: la Musica. Sono proprio le prime band Metal e Hardcore, che Ale scopre da ragazzo, ad influenzarlo da un punto di vista musicale, ma non solo: l’immagine proposta da queste band, spesso caratterizzata da tatuaggi di vario genere, ha portato Alessandro non solo a volersi tatuare, ma anche a voler apprendere questa arte e a farne il suo lavoro, ispirandosi alle più svariate influenze cinematografiche e artistiche: tra cui De Chirico, Magritte, Caravaggio, ma non solo, c’è anche un grande amore per le locandine del cinema italiano vecchia scuola.

Il nome Manomorta nasce, dopo un breve periodo di apprendistato, da una sessione di brainstorming in cui si ricerca una parola che alluda a qualcosa di macabro, lugubre, ma non in maniera eccessiva, e che rimanga pure in mente. Non è un caso che ogni centimetro dello studio sia arredato da oggetti che rimandano a questo tipo di immaginario.


Trovare un modo “grafico” e concreto di rappresentare dei soggetti astratti non è sicuramente un compito facile, ed è quindi necessaria una discussione dell’idea e delle possibilità realizzabili. L’interpretazione, spesso, si fa man mano che il tatuaggio prende forma: può cambiare, mostrarsi sotto differenti punti di vista, e richiedere quindi una realizzazione più dettagliata e mirata.

Questo ha portato alla formazione di una clientela molto affezionata e specifica: rapportarsi con il cliente è una delle parti più difficili del lavoro, eppure risulta anche essere una delle più stimolanti, specie quando esiste un filo conduttore tra l’idea originale del tatuaggio e la rielaborazione dell’artista.


Un tatuaggio, nella visione di Alessandro, è un marchio che cambia nel tempo, che si evolve sulla pelle del suo portatore. E’ un sigillo, qualcosa che si ottiene pagando con sangue, sudore e dolore, e che lascerà per sempre il segno.


TROVI IL VIDEO ITERVISTA COMPLETO QUI:


 

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- Testo a cura di: @davidedotti__

- Video e Grafiche: @nonlosorick_art - @richinyrmouth

- Foto: @fear_mare

- Intervistatore: @davidedotti__ - @zanirhello - @federica_bsx- @itsgoro - @fear_mare

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